Il Colle del Gran San Bernardo è un valico alpino alto 2473 metri s.l.m. che mette in comunicazione l'Italia e la Svizzera, segnatamente la Valle d'Aosta e il Valais. E' il più antico passo delle Alpi, con ritrovamenti provanti il suo utilizzo già dall'Età del Bronzo; è in epoca Romana che il Gran San Bernardo acquisisce una notevole importanza come via di comunicazione tra l'Italia e l'Europa centrale. I Romani edificarono un tempio dedicato a Giove Pennino e da qui si originò l'antico nome di Col de Mont Iuppiter e successivamente Col de Mons Joux. San Bernardo di Mentone nel 1049 DC costruì alla sommità un ospizio per viaggiatori ancora funzionante, per difendere il quale a partire dal XVI secolo vennero allevati alcuni cani da difesa, dotati anche di una spiccata capacità ad agire tra le nevi: i celebri cani San Bernardo. Nel 1923 Papa Pio XI confermò Bernardo come santo patrono delle Alpi. Il passo si sviluppa lungo una direttrice nordest-sudovest; a nord (Svizzera) la strada segue la vallata del fiume Dranse, sopra Martigny e poi la selvaggia valle della Dranse d'Entremont. Il tunnel del Gran San Bernardo, collocato ad un'altitudine di 1915m, costituisce al giorno d'oggi la via principale, mentre la più stretta e antica strada che si inerpica sino ai 2473m è percorribile solo da giugno a settembre; subito sotto il punto di scollinamento si trova un piccolo e grazioso laghetto. Nella parte sud del passo (Italia) la Valle del Gran San Bernardo è drenata dal Torrente Artanavaz che scende sino ad Aosta. La costruzione della galleria ha dato un notevole impulso alla circolazione lungo questo asse in quanto è percorribile tutto l'anno anche per i mezzi pesanti. STORIA Popoli ed eserciti hanno percorso il Gran San Bernardo per millenni, da almeno l'età del bronzo, 2800 anni fa circa; sin da quel tempo era utilizzato per il trasporto di merci tra il sud ed il centro-nord Europa. La famosa attraversata delle Alpi di Annibale del 217 AC e comunemente associata a questo passo sebbene non ve ne siano evidenze certe. Nel 57 AC Giulio Cesare valicò il Summa Poenina, com'era conosciuto all'epoca, per sottomettere le genti pagane di Martigny che adoravano la divinità celtica Poenn; ancora oggi la catena di elevate montagne al confine tra Italia e Svizzera e denominata "Alpi Pennine". Poco tempo dopo l'imperatore Augusto costruì una strada che valicava il passo; alla sommità del percorso fece edificare un tempio dedicato a Giove, che successivamente conferì il suo nome all'area: Mons Iovis. Con la caduta dell'Impero Romano il tempio venne distrutto, ma la via continuò ad essere agibile e praticata. Nel novembre del 753 Papa Stefano II valicò il Gran San Bernardo per incontrare Pipino il Breve, Re di Francia, e sancire l'alleanza tra la Chiesa Romana e il regno. Carlo Magno lo percorse, invece, in senso inverso allorché si reco a Milano per essere incoronato. All'inizio del X secolo gli Unni e i Saraceni fecero irruzione nella zona saccheggiandola e distruggendone chiese e abitazioni: per placarli Ugo di Provenza, Re d'Italia, garantì loro il controllo del passo; dopodiché essi iniziarono a terrorizzare chi si inoltrava lungo la via, chiedendo pesanti dazi. Spinto dai pesantissimi problemi causati ai mercanti e ai pellegrini di tutta Europa, il Re Canuto di Danimarca si alleò con Rodolfo III di Borgogna e in breve tempo scacciarono i pagani dalla zona. Subito dopo, l'arcidiacono di Aosta, Bernardo di Mentone, che aveva passato anni aiutando i viaggiatori appena scesi dal Colle, derubati dei loro averi, fece costruire un rifugio alla sommità del passo. L'ospizio divenne immediatamente un punto di riferimento lungo una strada estremamente pericolosa, attirando regali ed aiuti economici da re e nobili europei. Lungo tutto il medioevo il rifugio offrì riparo e cibo a mercanti e pellegrini, la maggior parte diretti o provenienti da Roma. Nel 1817 circa 20mila persone usufruivano della strada annualmente. Durante le guerre napoleoniche intere armate valicarono il Gran San Bernardo; nel maggio del 1800 Napoleone guidò 40mila militari lungo il passo, consumando oltre 21mila bottiglie di vino, una tonnellata e mezza di formaggio, 800kg di carne e molto altro pagando all'ospizio un conto di soli 40mila franchi dell'epoca. 50 anni dopo i monaci ricevettero altri 18500 franchi e dovettero attendere sino al 1984 per ricevere una cifra simbolica di pagamento stabilita dal presidente francese François Mitterrand. |
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